Emanuele Tresoldi, originario di Poggio Renatico, è un doppio ex di Spal e Gubbio. Cresciuto nel vivaio di via Copparo, ha mosso i suoi primi passi nel calcio professionistico tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, riuscendo a guadagnarsi alcune presenze nella prima squadra biancazzurra.
Da Ferrara poi è finito a Bergamo, dove ha giocato a più riprese con la maglia dell’Atalanta e ha conosciuto la sua futura moglie. La carriera lo ha portato a giocare in ogni angolo d’Italia e addirittura in Cina, chiudendo il percorso professionistico tra il 2004 e il 2006 nel Gubbio.
Il Resto del Carlino lo ha intervistato proprio in vista della sfida di domenica (fischio d’inizio alle ore 18:30 al Mazza) tra i biancazzurri di Di Carlo, che lottano per la salvezza, e i rossoblù di Braglia, che invece sono in piena zona playoff.
Gubbio è la città nella quale ha vissuto più a lungo. “Esatto, circa 18 anni! Ho giocato in rossoblù gli ultimi anni da professionista e assieme alla famiglia abbiamo deciso di trasferirci in quella splendida città a misura d’uomo, con una qualità della vita eccezionale. E mia figlia vive ancora lì, frequentando l’Università di Perugia“.
Con l’eccezione di un anno di purgatorio in D, il Gubbio gioca ininterrottamente nei professionisti dal 1998… “Esatto, è una piccola società che continua a collezionare campionati positivi. Ho tanti amici tifosi rossoblù che mi tengono aggiornato, e lo scorso gennaio ho anche assistito alla gara con l’Ancona. Sta facendo una buona stagione: i playoff sono a portata di mano, poi vedremo cosa succederà”.
Che squadra troverà di fronte la Spal? “Il valore aggiunto è mister Braglia, un allenatore di grande esperienza che conosce la categoria come pochi. Ci sono diversi giocatori interessanti, come Signorini, Mercadante e Di Massimo, oltre a tanti ragazzi in prestito che stanno ben figurando”.
Della Spal che idea si è fatto? “Non mi sorprende che stia faticando, perché dopo una retrocessione spesso e volentieri si rischia grosso. Dopo tante belle stagioni, da qualche anno il trend è molto negativo: invertire l’inerzia è difficile, ma quando ci si riesce poi arrivano le soddisfazioni. In questo momento deve pensare a salvarsi, poi la prossima stagione si ripartirà da zero”.