Non può che essere soddisfatto mister Di Carlo al termine del amatch vinto contro il Pineto, che ha dato alla sua Spal l’aritmetica certezza della salvezza: “L’obiettivo era portare a casa i tre punti davanti a uno stadio pieno che ha spinto la squadra. Nel primo tempo non abbiamo giocato benissimo, mentre nel secondo abbiamo alzato il livello e giocato con qualità meritando la vittoria. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi che dovevamo giocare di più, perché abbiamo le qualità per farlo. Siamo usciti bene come in altre situazioni e la squadra è arrivata alla fine con tanto fiato e gamba e questo non è scontato. Il percorso da quando sono tornato è stato importante e devo ringraziare i giocatori, la società e i tifosi per quanto fatto”.
Salvezza raggiunta e sogno play-off sfumato, Di Carlo ha poi tracciato un bilancio della sua esperienza: “Abbiamo rimesso al centro del progetto la squadra che aveva bisogno di serenità e fiducia. Abbiamo scelto di ripartire con quattro attaccanti in campo, perché sapevamo che solo vincendo le partite potevamo raggiungere l’obiettivo. Il mercato di gennaio fatto dal Club è stato importante, perché mi ha dato tante scelte in più ma è stata la testa a fare la differenza. Serenità, gioco e motivazione sono state le chiavi che ci hanno permesso di raggiungere la salvezza. Questo era il primo obiettivo ed ero convinto che ce l’avremmo fatta: speravo saremmo riusciti a fare anche quel salto in più, ma purtroppo non dipendeva solo da noi.”
Sul suo futuro, invece, non vuole sbilanciarsi: “Sono venuto a Ferrara per ripartire e ricostruire, dopo una retrocessione è sempre difficile ripartire e questo è un dato di fatto. L’obiettivo non era la salvezza, volevo vincere e riportare il club dove merita ma ci vuole tempo e lavoro: all’inizio non è successo, ma oggi posso dire che ci siamo riusciti e mi sento di dire che abbiamo fatto il massimo. Il mio futuro oggi, però, è l’Olbia perché il campionato non è ancora finito”.