Marcel Buchel è stato il perno della Spal da metà gennaio in poi ed ha contribuito fattivamente al raggiungimento della salvezza. “Bravo mister Di Carlo a capire che cosa ci serviva, poi il cambio di modulo. C’è rammarico per i mancati spareggi, ma teniamoci stretti questo risultato“, ha detto al Resto del Carlino. Quattordici presenze per il centrocampista del Liechtenstein in questa metà stagione a tinte biancazzurre, durante le quali ha dimostrato indiscusse qualità tecniche, che potranno tornare comode alla Spal anche il prossimo anno, visto che Buchel ha un contratto fino al 2025. Ecco la sua intervista al quotidiano.
Marcel, partiamo dalla vittoria col Pineto che vi ha regalato la salvezza…
“C’erano 10mila persone allo stadio, è sempre bello vincere davanti al nostro pubblico. Abbiamo percepito l’entusiasmo della nostra gente, credo che nelle ultime giornate si sia ricreato quello che si era perso nel corso dei mesi. Peccato che il campionato stia giungendo al termine proprio ora”.
Sono passati tre mesi e mezzo da quando lei è sbarcato a Ferrara, cosa è cambiato da allora?
“La squadra era già di suo molto giovane, non è facile affrontare la C e pensare di tornare vincenti al primo anno dopo una retrocessione. Sicuramente da quando è tornato mister Di Carlo ci ha dato serenità e organizzazione, prima i risultati non arrivavano e c’era la paura di finire in fondo alla classifica: ci siamo ricompattati, abbiamo unito l’esperienza alla gioventù e col tempo si è creata la giusta amalgama”.
Visto il percorso dell’ultimo periodo, c’è del rammarico per non essere riusciti ad agganciare i playoff?
“Ripeto, non era facile all’inizio, in rosa c’erano tanti ragazzi giovani e una piazza come Ferrara comunque ti mette pressione, a maggior ragione dopo una retrocessione. Da gennaio in poi ci siamo rimessi in sesto e sono convinto che avremmo potuto raggiungere i playoff: c’è un pizzico di rammarico ma allo stesso tempo poche settimane fa avremmo firmato per salvarci ad una giornata dalla fine”.
Oltre all’aspetto mentale, su cosa Di Carlo ha inciso di più?
“Il cambio di modulo ha portato più compattezza, prima non riuscivamo a segnare e allo stesso tempo subivamo troppi gol. E’ stato bravo a capire cosa ci serviva in quel momento, a leggere determinate situazioni e a dare fiducia ad alcuni giocatori che fino ad allora avevano trovato meno spazio”.
Un suo giudizio sui tanti giovani in rosa?
“Sono tutti prospetti interessanti, penso a Rao e Nador, entrambi hanno del potenziale davvero importante. Anche Contiliano è un giocatore di livello, così come Saiani, sono convinto possano fare tutti strada: sicuramente sono nel posto giusto, qua ti senti già un giocatore vero, perché hai possibilità di giocare e di essere protagonista”.
Rifirmerebbe per la Spal?
“Avevo altre due o tre squadre in cui potevo andare, anche in Serie B, ma quando mi è capitato di venire a giocare a Ferrara era una piazza che mi rimaneva sempre impressa. Forse perché ho giocato anche a Bologna, sono posti in cui il calcio si respira dalla mattina alla sera: quando entri al ‘Mazza’ e vedi questi tifosi sei sempre stimolato. Me lo sentivo che prima o poi sarei passato di qua: si era aperto un canale già la passata stagione, poi non se ne fece nulla, e a gennaio ho colto l’opportunità”.
Il suo futuro?
“Ho un altro anno di contratto, voglio restare e fare bene, ma ci saranno prima da capire tante cose. Voglio giocare per vincere, penso che la squadra abbia l’esperienza e le qualità per farlo. Sono convinto che la società la pensa come me”.