Spal, la diga Nador-Awua in mezzo al campo convince Arena e blinda la difesa

Il difensore esalta il lavoro dei due mediani nella sfida contro la Torres e rilancia il tema dell’equilibrio tra solidità e qualità

Il centrale biancazzurro Matteo Arena ha sottolineato il valore della prova difensiva offerta dalla Spal a Sassari, ma ha subito spostato i riflettori sui due protagonisti inaspettati della mediana: Steven Nador e Teophilus Awua. Entrambi schierati a sorpresa da mister Baldini, hanno giocato un ruolo chiave nell’arginare gli attacchi avversari, permettendo ai tre centrali e al portiere Galeotti di mantenere la porta inviolata.

Nonostante l’ottima prestazione personale, il difensore pugliese ha attribuito gran parte del merito ai due centrocampisti, capaci di compattare il blocco difensivo e svolgere un instancabile lavoro di copertura. La loro prestazione potrebbe valere una conferma anche nelle ultime e decisive giornate del campionato, nonostante inizialmente non fossero tra le prime scelte del tecnico.

In effetti, la presenza dei due mediani è frutto di un’emergenza, causata dagli stop forzati di Paghera (infortunato) e Radrezza (squalificato). Eppure, le alternative non mancavano: Zammarini, Haoudi ed El Kaddouri erano tutti disponibili ma sono rimasti in panchina. Una decisione chiara quella di Baldini, che ha preferito concretezza e equilibrio tattico a soluzioni più tecniche.

C’è però anche un limite in questa scelta. Il filtro garantito da Nador e Awua è stato prezioso, ma ha tolto fluidità alla manovra. Il togolese ha mostrato discrete capacità di impostazione, ma non è un regista naturale, mentre il nigeriano ha incontrato difficoltà nel gioco di palleggio. Per ovviare a queste lacune, Arena e Fiordaliso sono stati spesso costretti ad avviare l’azione direttamente dalla retroguardia, bypassando il centrocampo per servire le punte.

Una scelta di gioco che ha portato i suoi frutti, ma che potrebbe non bastare nel prossimo impegno contro il Pontedera, quando la Spal sarà chiamata a costruire maggiormente il gioco. Il rientro di Radrezza a centrocampo offre un’opzione più creativa, anche se il suo partner ideale, Paghera, non è ancora pronto: l’ex Brescia non si è allenato con il gruppo e, pur potendo tornare in panchina, difficilmente partirà titolare.

Le gerarchie a centrocampo sembrano ormai ridefinite. I tre esclusi eccellenti di Sassari, Zammarini, Haoudi ed El Kaddouri, restano validi per le rotazioni, ma sono stati scavalcati da chi ha garantito maggiore equilibrio. Radrezza, invece, è sempre stato centrale nelle idee di Baldini e la sua presenza potrebbe riportare un po’ di qualità in mezzo al campo. Resta da capire se contro il Pontedera si opterà per una soluzione più propositiva o si continuerà sulla scia del pragmatismo mostrato in Sardegna.

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