Il presidente Joe Tacopina ha incontrato virtualmente i dipendenti della società dopo la clamorosa esclusione dal prossimo campionato di Serie C. Il collegamento, avvenuto nel pomeriggio di ieri, ha visto la partecipazione di circa trenta dipendenti della sede di via Copparo. Alcuni erano assenti per ferie, altri per scelte personali comprensibili in un momento particolarmente delicato.
La riunione è durata circa mezz’ora ed è iniziata con un discorso del patron americano. Tacopina si è mostrato insolitamente provato, chiedendo scusa per quanto accaduto nei giorni precedenti. Durante il suo intervento non sono mancati momenti di commozione, con lacrime che hanno evidenziato il peso emotivo della situazione.
Tuttavia, non sono arrivate indicazioni concrete sul futuro della società. Il presidente ha spiegato di aver bisogno di almeno una settimana per verificare la possibilità di coprire gli ultimi impegni economici della stagione, comprese le spettanze ai dipendenti. Il totale da corrispondere, comprensivo dei trattamenti di fine rapporto, supererebbe abbondantemente il milione di euro, cifra difficile da reperire in un contesto economico critico che ha già compromesso la permanenza nel calcio professionistico.
Tacopina ha anche tracciato un bilancio del suo impegno economico nella Spal, ricordando i 22 milioni di euro investiti insieme a Follano negli ultimi due anni. Nonostante le difficoltà, ha ribadito la volontà di non portare la società al fallimento, ventilando l’ipotesi di proseguire in Eccellenza o Serie D, anche attraverso la fusione con un altro club, un’opzione che i regolamenti federali potrebbero però non consentire.
Nessuno dei dipendenti ha interloquito direttamente con il presidente, anche perché finora gli stipendi sono stati corrisposti regolarmente. L’interrogativo maggiore riguarda ciò che accadrà nelle prossime settimane, sia sul piano societario che lavorativo.
Durante il suo intervento, Tacopina ha ribadito quanto già dichiarato nel comunicato ufficiale di sabato: l’uscita di scena improvvisa di un potenziale investitore e l’episodio con gli ultras del 15 febbraio sono stati tra i fattori determinanti del tracollo. Ha inoltre affermato di essere più preoccupato per il futuro del settore giovanile, dell’Accademia Spal e dei progetti inclusivi che per la sorte della prima squadra.
A chiudere l’incontro è stato il direttore generale Luca Carra, che ha invitato tutti i dipendenti a presentarsi regolarmente in sede nella giornata di oggi. Un tentativo di ristabilire la normalità dopo una settimana segnata da tensioni e incertezze, che la videoconferenza di certo non ha dissipato.