La Spal è ormai fuori dal calcio professionistico. Il Consiglio Federale della Figc, riunitosi oggi, ha ratificato l’esclusione del club biancazzurro dalla Serie C, a seguito della mancata presentazione di una domanda d’iscrizione completa e regolare. Dopo la bocciatura della Covisoc, che aveva già segnalato l’irricevibilità della documentazione, è arrivato il verdetto definitivo. La società ha scelto di non presentare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, certificando di fatto la fine del proprio ciclo nel calcio professionistico.
La situazione ora è nelle mani di Joe Tacopina. Il presidente newyorkese, insieme al socio Marcello Follano, deve decidere se dichiarare il fallimento o tentare un’ultima manovra per mantenere in vita il club, con l’eventualità di cederlo e ripartire dai dilettanti. Una decisione è attesa nelle prossime ore, al massimo entro lunedì. Nel frattempo, l’amministrazione comunale di Ferrara, con in prima linea il sindaco Fabbri e l’assessore allo sport Carità, si prepara a pubblicare un bando pubblico per affidare il progetto di rinascita a nuovi soggetti imprenditoriali.
Due le cordate già in fase avanzata di preparazione. Da una parte c’è il gruppo X Martiri, che ha coinvolto diversi imprenditori locali interessati a ricostruire la Spal dal basso. Dall’altra, Walter Mattioli, storico ex presidente biancazzurro, si è detto disponibile a tornare in campo con un progetto strutturato, forte di garanzie economiche e di una visione chiara: riportare rapidamente il club dall’Eccellenza alla Serie D.
Entrambe le fazioni hanno iniziato a preparare la documentazione per partecipare al bando comunale. Il Comune, però, esclude ogni tipo di trattativa con l’attuale proprietà americana: si attende la chiusura formale della gestione Tacopina per dare il via libera alla procedura di assegnazione.
Il destino della Spal è dunque appeso alla scelta del suo presidente. Se Tacopina dovesse rinunciare, il fallimento aprirebbe le porte a una nuova fase, segnata dall’ingresso di soggetti imprenditoriali locali e dalla ripartenza in una categoria dilettantistica, probabilmente l’Eccellenza.
Oltre alla questione sportiva, restano in sospeso temi rilevanti come la gestione dello stadio Mazza e del centro sportivo G.B. Fabbri, regolati da convenzioni che dovranno essere riviste. Cruciale anche il nodo del marchio Spal, che potrebbe essere messo a disposizione del nuovo soggetto affidatario.
Per ora, la tifoseria resta in attesa, divisa tra il desiderio di chiudere definitivamente con l’era Tacopina e la preoccupazione di dipendenti e creditori per le ricadute economiche di un eventuale fallimento.