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Südtirol-Spal (2-0): il giorno dopo è ancora più sconfortante

Zaro sblocca il match del Druso e i biancazzurri sono incapaci di reagire: 14esima sconfitta stagionale e continua lo stallo in ultima posizione

Nel pre partita di SüdtirolSpal Dazn ha colto capitan Dickmann incoraggiare e richiamare i compagni: «Attenzione massima alle palle inattive, 4 occhi dobbiamo avere». Ironia della sorte e la squadra di mister Oddo ha subito due gol proprio sugli sviluppi da palla ferma. In entrambe le occasioni lo schema è lo stesso: calcio d’angolo, palla messa fuori area, tiro o cross e Zaro ci mette prima il piede e poi la testa.

La partita di sabato al “Druso” è esattamente ciò che ci si aspettava dal FCS: palleggio lasciato agli avversari (27% a fine partita), ripartenze e contropiede, aggressività e fisicità in fase difensiva e di riconquista, concretizzazione pericolosa delle occasioni create. Proprio quest’ultimo è un punto forte degli altoatesini, al secondo posto per percentuale di tiri in porta (il 34,5% dei tiri tentati sono verso lo specchio). Il gol che ha sbloccato la gara è stato sicuramente un episodio fortunoso, tanto che il Var si è preso 3 minuti abbondanti per smentire la decisione iniziale dell’arbitro, ma sorprende (o forse ormai neanche più di tanto) che la Spal non abbia avuto la rabbia e la convinzione per rispondere ai padroni di casa.

C’è sicuramente da tenere in considerazione la grande capacità del Südtirol di bloccare la costruzione avversaria e di rimanere salda e compatta come un muro, anzi come una montagna che non si è sgretolata neanche di fronte alla qualità e imprevedibilità di Prati e Rossi, ai centimetri di Moncini (tutti e tre entrati nella ripresa) e all’assetto più offensivo.

Se la Spal fa comunque delle buone prestazioni e ricrea in partita ciò che prepara in allenamento (come ha sottolineato Oddo in conferenza stampa), vuol dire che il problema riguarda l’aspetto mentale. Anche al “Druso” si è vista una squadra incapace di reagire, mentalmente annichilita e nel post partita Alfonso ha ammesso: «L‘atteggiamento è quello di una squadra che accusa la situazione e non riesce a dare quella risposta aggressiva, una risposta di cattiveria in campo». A questo punto diventa anche difficile pensare a una cura in vista delle ultime otto partite di campionato. Un buon psicofarmaco potrebbe essere una vittoria, ma quella di Cittadella insegna che il successo non è altro che un palliativo. Tuttavia si è arrivati ad una situazione in cui, soluzione provvisoria o meno, vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta per rimanere in serie B.

L’unica certezza della partita contro il Südtirol sono i 700 tifosi biancazzurri che sono andati a Bolzano e hanno dimostrato cosa vuol dire vivere “solo per maglia”. In casa o in trasferta i supporter ferraresi sono ancora una volta il 12esimo uomo in campo, peccato non possano giocare loro.

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