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Benevento-Spal (1-3): il giorno dopo ci credi un po’ di più

Il successo di Benevento è una boccata d’aria fresca nel clima ammorbante di bassa classifica: cresce la fiducia per la salvezza, ma per tornare a respirare bisogna continuare a vincere

I biancazzurri sono tornati a vincere e non l’hanno fatto in modo banale. Espugnare il “Vigorito” significa aver dato all’ambiente un chiaro segnale d’intenti: la Spal vuole lottare per la salvezza. È ovvio che all’interno degli spogliatoi questo obiettivo fosse già condiviso, ma visti i risultati recenti mancava un corrispettivo sul campo. Il predominio estense sul Benevento è frutto di tattica, mentalità e lucidità.

TATTICA – Fine ad ogni polemica in merito alla coesistenza di Moncini e La Mantia. I due bomber avranno anche caratteristiche simili e contano 12 gol in due, ma ora serve il loro peso in attacco. Contro il Benevento, Oddo li ha schierati titolari insieme per pressare con più efficacia sul possesso giallorosso e per seminare panico nella retroguardia sannita. Missione riuscita, anche perché il dinamico reparto offensivo biancazzurro passava spesso ad una linea a 3 con l’allargamento di Moncini sulla destra e Maistro che avanzava sulla sinistra: tutto per non dare punti di riferimento agli avversari e slegare la difesa del Benevento. Da sottolineare anche l’intercambiabilità del numero 37 ex Ascoli e di Nainggolan nelle posizioni di mezzala e trequartista. Entrambi avevano la libertà di agire in avanti con il compagno che rimaneva dietro a fare da guardia. Un plauso va sicuramente al Ninja, sempre più regista della squadra, un ruolo per lui insolito ma nel quale domina comunque in lungo e in largo. Il belga si è messo a completa disposizione della squadra in una posizione da “dietro le quinte”, che ora grazie alla sua qualità e raffinatezza è diventata invece protagonista di tutto il meccanismo.

MENTALITÀ – La Spal ha gestito la partita in modo organico, equilibrato e funzionale. Non si è buttata in avanti alla disperata ricerca del gol, ma ha costruito con pazienza il dominio offensivo e il ritmo pressante. In situazione di parità i biancazzurri non si sono fatti prendere dal panico e hanno fatto il loro gioco senza frenesia e confusione. Dopo il terzo gol la squadra di mister Oddo ha amministrato il vantaggio non arroccandosi in difesa ma accettando gli attacchi avversari per poi neutralizzarli e ripartire in contropiede negli spazi vuoti concessi dallo sbilanciamento giallorosso.

LUCIDITÀ – A causa del calo di attenzione dopo il gol di Prati, la partita rischiava di diventare la fotocopia della gara contro la Ternana. Anche l’occasione di Tello 15 secondi dopo l’uscita dagli spogliatoi poteva infondere paura alla Spal. Gli estensi invece hanno combinato la vittoria senza mai calare nella ripresa: neanche nella mezz’ora finale che ultimamente ha giocato brutti scherzi.

RITORNI E PRIME VOLTE – Nella terza vittoria esterna stagionale la Spal ha ritrovato sia il successo lontano dal “Mazza” (che mancava dal 14 gennaio contro la Reggina), sia il gol in trasferta (assente dall’11 febbraio nel 2-1 a Venezia). Al “Vigorito” per la prima volta la squadra di Massimo Oddo ha ribaltato un parziale conquistando una vittoria: mai fino a quel momento i biancazzurri avevano ottenuto 3 punti quando la partita si assestava sul pareggio. Gli estensi tornano a segnare 3 gol e vincono: nelle precedenti occasioni in cui il tabellino segnava 3 reti, la Spal pareggiò (3-3 a Como) e perse (3-4 contro il Bari).

-4 giorni al secondo scontro diretto, per il quale valgono tutte le considerazioni fatte alla vigilia della partita-salvezza con il Benevento. Cambia però che la Spal viene da una vittoria e c’è maggior fiducia e consapevolezza. Tuttavia anche il Brescia, prossimo avversario di Dickmann e compagni, ha vinto (1-o contro la Ternana) e sabato 15 aprile alle 14.00 sfodererà tutte le armi per mettere sotto i biancazzurri, sia sul campo che in classifica: solo un punto a separare le due squadre. Attenzione quindi ai falsi amici e che la prossima gara non finisca come il post-Cittadella: troppe volte si è parlato dell’inizio di un ciclo positivo dopo una vittoria che mai si è realizzato. A questo giro c’è l’obbligo di farlo.

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