Corsie laterali sguarnite con Fiordaliso e Tripaldelli sotto assedio. Reparto offensivo in difficoltà e bocciatura pesante per Fetfatzidis
Al “Barbera” la Spal perde l’ennesima chance di scalare la classifica e superare il Perugia. Non è bastata la reazione del secondo tempo che ha permesso ai biancazzurri di accorciare le distanze: nella ripresa gli estensi hanno preso in mano le operazioni di gioco in modo ordinato (non sempre) ma poco grintoso. Propensione alla battaglia? Poca: l’ennesima prova della carenza di personalità di una squadra mai risoluta e determinata.
ALFONSO 6 – Al 3′ evita la doccia fredda e più tardi vola a smanacciare il tacco di Nedelcearu. Purtroppo non può risolvere i continui problemi in fase di marcatura e sul tap-in di Brunori è fuori causa. Nella ripresa impedisce in due tempi l’ennesima beffa da sviluppi del corner.
FIORDALISO 5 – Se nella prima frazione la Spal imbarca cross da tutte le direzioni è sopratutto colpa sua. Perde palla nell’azione che porta al vantaggio rosanero e fatica per tutto il resto della partita. Anche il traversone su cui Meccariello rischia la seconda autorete e da cui poi nasce il corner del 2-0 arriva dalle sue parti. L’esterno di centrocampo a cinque non è il suo, ma con l’organico in emergenza deve adattarsi.
VARNIER 6,5 – Mette piede ovunque e fa buona guardia sui traversoni che spiovono da ogni dove. Nella ripresa è lui ad avere le occasioni più importanti da calcio d’angolo con un doppio colpo di testa: uno va a lato e l’altro supera Pigliacelli (dal 77′ PEDA 6 – Torna ad assaporare il campo dopo 4 partite di astinenza e soli 22 minuti nelle ultime 10. Preciso in disimpegno nel finale).
MECCARIELLO 5,5 – Sblocca il match come all’andata, peccato che questa volta segni nella propria porta. Sfortunato: nel momento sbagliato al posto sbagliato. Rischia il secondo autogol e la sua prestazione non è minimamente da paragonare a quelle delle ultime uscite. Puntuale invece su Tutino al 50′ della ripresa.
TRIPALDELLI 5 – Decisivo il suo salvataggio sulla linea, peccato che la palla sia finita addosso al compagno. Il dirimpettaio di turno Buttaro gli rende la vita difficile e sfila via in più di un’occasione. Letteralmente schiacciato da Brunori sul 2-0 (dal 45′ DALLE MURA 6 – In un secondo tempo di possesso biancazzurro e poche sofferenze difensive, lancia in avanti più di un rugbista).
CONTILIANO 6 – Maratoneta vero. Corre ininterrottamente anche nel finale, quando strappa agli avversari un paio di palloni in fase di ripartenza. Si fa saltare da Sala e commette un errore di inesperienza in occasione del vantaggio. Lui sicuramente ha buttato cuore e polmoni oltre l’ostacolo.
PRATI 5,5 – Spesso avvinghiato dalla linea centrale del Palermo, non emerge mai. Insieme a Rauti, lascia Nedelcearu libero di colpire di tacco in occasione del 2-0. Rimane comunque uno dei giocatori su cui la Spal fa più affidamento.
MAISTRO 5,5 – Calcia in porta più di tutti: un tiro a giro troppo centrale e una conclusione svirgolata al volo. Spesso prova giocate che non hanno sbocco e un paio di palle in profondità fuori misura. Esce per crampi (dal 66′ PULETTO s.v. – Debutto tra i professionisti per il classe 2004 che in Primavera ha già collezionato 11 gol e 5 assist in 27 presenze. Solitamente gioca più avanti e deve spendere un fallo tattico su Segre)
RAUTI 5 – Tanti avanti e indietro per il campo (qualche volta a vuoto?) e, sì e no, un tiro in porta. Scompare spesso dal campo tanto da chiedersi chi stia giocando dietro a Moncini. L’assetto offensivo inedito non porta frutti e fa pensare più che altro ad una mossa disperata (dall’84’ LA MANTIA s.v. – Fa la torre ma niente scacco matto nei pochi minuti finali in cui scende in campo).
RABBI 5 – Al 41′ calcia a lato da buona posizione ma per Fabbri ha controllato con la mano. Innocuo, come la Spal nel primo tempo (dal 45′ FETFATZIDIS 5 – Spesso bullizzato dagli avversari, sbaglia l’appoggio in un potenziale contropiede finale e non mette la sua qualità a disposizione della squadra).
MONCINI 5,5 – Se gli fosse arrivata qualche palla magari avrebbe potuto creare qualcosa. Il suo tiro a giro al 70′ è insidioso ma non si abbassa a sufficienza. Anche nel finale di partita controlla un pallone che può diventare pericoloso ma la difesa rosanero chiude tutto.