Alla vigilia dell’impegno domenicale con il Cosenza mister Massimo Oddo ha analizzato lo scontro diretto, decisivo per il futuro di entrambe le squadre
Il 5-0 rifilato ai rossoblu dagli estensi al “Paolo Mazza” non basta per sancire la superiorità della Spal sul Cosenza. Verso le fasi finali della stagione nessuna sfida è scritta sulla carta perché si accendono dinamiche che rendono il campionato di serie B una variabile più incostante del solito. Lo sa bene Massimo Oddo che ha analizzato il momento della sua squadra prima della trasferta.
UNA PARTITA CHE VALE COME UNA FINALE – «Dal giorno in cui sono arrivato tutte le gare sono uguali perché bisogna fare più punti possibili. Sappiamo che è una partita di vitale importanza per noi come lo saranno tutte le altre da qui alla fine. È uno scontro diretto in cui ci sono tre punti in palio e dobbiamo uscirne con un risultato positivo: è ovvio che puntiamo alla vittoria però ci sono delle gare in cui gli avversari sono molto bravi e non riesci a vincere. Per me è molto importante anche non perdere. Questo non vuol dire che andiamo a Cosenza per non perdere ma bisogna guardare il rovescio della medaglia: se non si può vincere allora si cercherà di non perdere. Se saremo più bravi vinceremo, se saranno più bravi loro cercheremo di non perdere».
MODULO – «Vedremo una Spal che si dovrà adattare ai momenti della gara. Noi allenatori cerchiamo di immaginare una partita ma poi ne può uscire una completamente diversa. Lavoriamo su tutti i fronti: su una partita aggressiva o difensiva, di lotta oppure più tecnica. Poi in campo vanno i ragazzi e noi allenatori, nei limiti del possibile, cerchiamo di preparare tutte le vicissitudini che si possono creare durante la partita. Le squadre brave sono quelle che si adattano al momento della gara: è quello che abbiamo fatto nell’ultima partita e i ragazzi sono stati bravi ad interpretarla. Saremo bravi se continueremo ad adattarci alle necessità del momento».
ASSENZE – «Queste cose fanno parte del calcio: a volte i giocatori si ammalano e hanno infortuni ma è l’ultimo dei problemi. Prati non avrebbe neanche giocato domani, gli davo il turno di riposo – ironizza Oddo per distendere gli animi -. Ovviamente ho già in mente il sostituto. Sui tempi di recupero di Varnier e Nainggolan? A voi interessa il risultato di domani o quello che succederà in futuro? Intanto pensiamo a domani, io faccio l’allenatore di mestiere, o quanto meno ci provo, non il medico. Non ha senso parlare di chi non c’è adesso».
I RISCHI DA EVITARE – «I rischi sono di essere inferiori al Cosenza, quando invece dovremo essere superiori in qualità tecniche, tattica, predisposizione mentale: in tutto, solo così è possibile prevalere. Se manca solo uno di questi aspetti diventa più difficile e quindi dobbiamo cercare non di essere perfetti perché la perfezione non esiste, ma di sbagliare il meno possibile. Se saremo più bravi a sbagliare meno del Cosenza faremo una grande partita e ne usciremo con un risultato positivo. Dobbiamo avere la stessa umiltà messa in campo nelle ultime partite ma con la consapevolezza che siamo una squadra che può vincere le partite».
LE CONSEGUENZE DELLA VITTORIA – «È normale che quando torni al campo l’entusiasmo sia più alto e lavori meglio. L’aspetto più importante è quello emotivo e ora la squadra ha fiducia in sé stessa perché viene da un successo, sa che può vincere e lavora meglio. Il pericolo più grande è di sedersi: anche se abbiamo fatto qualcosa di grande non servirà a niente se non diamo continuità con i risultati. Mi sta piacendo molto l’atteggiamento che c’è ora: all’inizio ho notato una diversità tra l’atteggiamento in allenamento e quello in partita, non per scarso impegno, ma magari per mancanza di carattere perché in gara subentrano tanti fattori che limitano la libertà di pensiero. Ci stiamo avvicinando a quello che proviamo in allenamento e questo è il segnale più positivo».