L’ex mister spallino ha partecipato alla presentazione del libro di Walter Sabatini
C’era anche l’ex mister biancoazzurro Daniele De Rossi alla presentazione del libro di Walter Sabatini “Il mio calcio furioso e solitario”. Un’autobiografia in cui l’ex ds della Roma e responsabile dell’area tecnica di Suning, oltre che direttore sportivo di Lazio, Palermo, Sampdoria, Salernitana e Bologna, racconta la sua vita strettamente ed inesorabilmente legata al pallone. Un racconto da cui emergono il suo genio ma anche la sua sregolatezza, mixando successi e riconoscimenti, momenti drammatici e fallimenti.
All’evento erano presenti, oltre a curiosi e giornalisti, anche tanti amici di una vita. Tra questi De Rossi, suo giocatore in giallorosso, di cui ha difeso l’operato in biancoazzurro, come racconta il portale calciomercato.it: “Lo considero come un figlio. Sarà il mio prossimo allenatore, per sua sfortuna mi prende in un momento della carriera nefasto. Lui è un allenatore, solo io ho colto il lavoro fatto a Ferrara in una situazione complicata, in cui la squadra era comunque riconoscibile. Daniele non può non fare l’allenatore. A Trigoria lo osservavo lavorare. E così farei anche ora, mi metterei ad ascoltarlo, ho la convinzione che possa farlo ad altissimo livello”.
Sicuramente non fortunata l’esperienza dell’ex capitano giallorosso all’ombra del Castello Estense: arrivato tra grande entusiasmo, subentrando a Venturato, De Rossi è rimasto sulla panchina biancoazzurra poco più di quattro mesi, raccogliendo solamente 15 punti in 16 partite e lasciando la squadra al terzultimo posto in classifica. “Anche se durata poco e finita male mi è piaciuta tantissimo l’esperienza alla Spal – ha raccontato l’ex bandiera giallorossa, che poi ha anche raccolto l’assist di Sabatini in vista di un possibile futuro insieme–. “Con lui era un piacere parlare di calcio, sentivo sempre di aver imparato qualcosa dopo aver parlato di lui. Lui mi fa sentire non dico protetto, ma so che parla di calcio alla mia stessa maniera e ha dei valori simili ai miei”.
