Il Presidente della Spal si scaglia a gesti contro la Curva Ovest e in conferenza stampa non ritira l’accusa. Contestazione verso la società solo rimandata
Le contestazioni nel finale di Spal–Parma non sono sfociate (per ora) in furenti scontri. Gli insulti all’indirizzo dei giocatori e del Presidente sono continuati anche dopo il triplice fischio e si sono amplificati soprattutto in seguito ai gesti di Tacopina nei confronti della Curva.
Al coro ingiurioso rivolto ai suoi danni, l’avvocato americano ha risposto con due baci e il dito medio: non avrà certamente preso bene le parole contro di lui e il lancio di fumogeni e petardi per cui la Spal sarà sanzionata e dovrà pagare un’ammenda salata. Un gesto impulsivo e affrettato quello del Pres. ma che sicuro non passerà inosservato e resterà a lungo scolpito nelle menti del tifo organizzato biancazzurro.
Dopo il derby emiliano, quindi, pochi disordini subito rientrati, riconducibili più che altro alla “caccia al parmigiano”: i tifosi ospiti hanno rincarato la dose di delusione con i classici cori “Tornerete in serie C” e lo scontro tra le due tifoserie fuori dallo stadio era assai probabile.
Nonostante ci si aspettasse una forte contestazione (sacrosanta) subito dopo la sconfitta e un “Mazza” blindato preso a ferro e fuoco dai tifosi, il più della folla è scemata dopo il 90°. Ma attenzione: probabilmente l’appuntamento è solo rimandato alla settimana che verrà direttamente in via Copparo, proprio come 2 anni fa quando capitan Floccari e compagni non conquistarono l’obiettivo playoff di serie B per un solo punto. Guardandosi indietro scappa un riso amaro.