Nessuna delle dirette concorrenti ha vinto; i tre punti avrebbero riacceso la speranza

Il giorno dopo fa ancora più male. E’ vero che, nonostante il barlume di speranza ci fosse ancora, il popolo spallino si era pressochè rassegnato alla retrocessione. Troppo blanda la squadra, troppo spenta, troppo impaurita per sperare in quel cambio di passo che sarebbe stato necessario, e doveroso, per rimettersi in carreggiata. E le occasioni non sono certo mancate, visto che le gare giocate in casa contro le dirette concorrenti Brescia e Perugia gridano ancora vendetta per quello che la squadra non ha saputo fare.

E pensare che, nonostante tutto, con una vittoria ieri la Spal sarebbe tornata in piena corsa per i play-out e per sperare nella salvezza. Nessuna delle dirette avversarie, infatti, ha vinto: il Perugia, nonostante l’orgoglio nell’ultima mezzora, è stato sconfitto 3-2 a Venezia, il Brescia ha cullato la vittoria fino a dieci minuti dal termine ma poi si è fatto raggiungere dal Pisa, prossimo avversario proprio dei biancoazzurri, mentre il Cosenza ha pareggiato ad Ascoli 1-1. Ciò significa che la Spal sarebbe salita a 38 punti, a -1 dalle rondinelle e -2 dai calabresi, che nell’ultima giornata avrebbero dovuto affrontare rispettivamente Palermo e Cagliari.

Un’ulteriore beffa, quindi, per il popolo biancoazzurro che fino all’ultimo ha sperato in una reazione da parte della squadra, per ripartire ancora dalla serie B il prossimo anno e tornare a cullare sogni di gloria peril futuro. Invece il risveglio è stato traumatico: la retrocessione in serie C, purtroppo, non è un incubo, ma realtà.