Con l’eventuale estromissione delle due avversarie, Brescia e Perugia verrebbero ripescate
Il Lecco, appena promosso, è molto vicino all’esclusione dal campionato cadetto, mentre la Reggina spera ancora. Intanto la Lega Serie B ha respinto la domanda di iscrizione presentata dal Brescia, che di controrisposta ha presentato istanza di accesso agli atti di iscrizione di alcune società. La battaglia legale di Cellino per la riammissione in cadetteria continua e, in caso di esclusione dei manzoniani, le rondinelle sono in pole per il ripescaggio. Il Perugia, invece, osserva con le dita incrociate la situazione Reggina: in queste ore il presidente e il Cda amaranto hanno presentato le dimissioni. Ci sono speranze serie B per il Grifo?
Come riportato dal sito gazzettta.it il club lombardo, che ha vinto i playoff di C e riconquistato la B dopo 50 anni, sarebbe sul punto di dover rinunciare a causa della questione stadio. Solo in queste ore infatti la società invierà la pec della prefettura di Padova (unica scelta percorribile come sede alternativa al “Rigamonti-Ceppi”), ma fuori tempo massimo. «Il Lecco farà ricorso – scrive la Gazzetta – puntando sul merito sportivo, sperando che gli venga riconosciuto, sostenendo peraltro che i playoff sono cominciati 10 giorni dopo e quindi il tempo per trovare una sede alternativa era troppo esiguo».
Anche per quanto riguarda la Reggina l’iscrizione alla serie B è ancora tutta da verificare. I bonifici su stipendi, pendenze fiscali e previdenziali sono stati caricati sul portale Figc e i documenti portati alla Lega, anche quelli relativi al piano di ristrutturazione. In teoria c’è tutto e solo la Covisoc, nelle sue verifiche, potrà dire se gli adempimenti sono regolari o meno.
«Martedì 20 giugno – spiega la Gazzetta – non risultavano versati i bonifici degli ultimi tre mesi ai calciatori (quasi 4 milioni) e anche i pagamenti (circa 3 milioni) dei 5 mesi di Inps e dei 4 di Irpef del 2023. Per questi ultimi con il Tribunale era stata concordata la scadenza al 30 giugno, data stabilita anche per i famosi 757 mila euro del piano di ristrutturazione, garantiti da fideiussione ma (pare) non pagati in attesa del 30. Ora la situazione sarebbe stata sanata, ma è necessario attendere le verifiche degli organi competenti per validare l’iscrizione».