“Abbiamo l’obbligo di fare le cose nel miglior modo possibile. Il responsabile di tutte le decisioni tecniche sono io”
Questa mattina, alla presenza del Presidente Joe Tacopina, è stato presentato il nuovo direttore dell’Area Tecnica biancazzurra Filippo Fusco. Nato a Napoli nel 1969, ha avviato la sua carriera da manager sportivo nel 1999 con l’incarico di collaboratore tecnico tra le fila del Napoli. Per lui un’esperienza da collaboratore al Benevento, quindi ha rivestito il ruolo di direttore sportivo per Foggia, Bologna e Hellas Verona. Nel 2019 è entrato a far parte della Football Teams Area della Juventus, con l’incarico di gestire la formazione Under 23 mentre nella stagione 2021/2022 è stato nominato direttore sportivo del San Fernando Club Deportivo.
Da parte del Presidente Tacopina, solo parole al miele: “Sono qui solo per pronunciare poche parole per introdurre Filippo. Sono molto felice che sia qui con noi, perché ho un grande rapporto con lui e conosco il suo modo di lavorare sia da un punto di vista tecnico che umano. Dopo la passata stagione ho ricevuto diverse proposte di nomi per ricoprire la carica di direttore sportivo ma quello che si ripeteva sempre era il nome di Filippo Fusco, anche se in realtà non avevo bisogno di suggerimenti perché avevamo già lavorato insieme a Bologna nella stagione 2014-2015, quando con poche risorse mise insieme una squadra che poi conquistò la promozione in Serie A. Nei confronti di Filippo ho una grandissima stima, perché ho visto personalmente con quale integrità ed attenzione interpreta il lavoro quotidiano. Filippo rappresenta per noi il punto di riferimento della parte sportiva e gli sarà data massima fiducia e libertà nello scegliere l’allenatore, i giocatori e la struttura dell’intera area sportiva.
Da Tacopina anche un accenno alle tante polemiche e alle voci su un suo possibile abbandono: “Non ho mai avuto l’idea di abbandonare questo progetto, perché non mi piace perdere. C’era rabbia e delusione, ma in quest’ultimo mese ho lavorato sotto traccia per rilanciare questo progetto e trovare la strada giusta da cui ripartire. Ho riflettuto molto ed alla fine credo che questa situazione sia un’opportunità, anche se la retrocessione è difficile da accettare, ma per sfruttarla bisogna ripartire dalle fondamenta. La nostra missione non è finita e siamo tutti qua per portarla a termine. Il mio rapporto con i tifosi ferraresi è fantastico, – ha concluso il presidente – sono qui da una settimana e ho ricevuto grande affetto e sostegno per la prossima stagione. C’è stato un episodio che ha riguardato una parte dei tifosi della Spal, ma oggi sono qui per presentare il nostro nuovo direttore tecnico e per parlare del futuro della nostra società, voglio mettermi alle spalle il passato e guardare al futuro con la volontà di fare il meglio possibile per questo Club.”
Palla poi a Fusco che ha dimostrato, fin dalle primissime battute, di avere le idee chiare: “Ringrazio il presidente per le belle parole nei miei confronti. Iniziare il lavoro in un nuovo club è sempre una responsabilità e lo è ancora di più in una realtà come la Spal, un Club storico ed importante. Abbiamo l’obbligo di fare le cose nel miglior modo possibile ed in maniera seria e trasmettere questo senso di responsabilità anche ai calciatori che verranno qui, i quali devono arrivare sentendo profondamente questo impegno. Sono qui per mettere a disposizione la mia professionalità ed esperienza e sono contento di trovare Joe Tacopina, perché ha un entusiasmo contagioso per tutti, è una persona straordinaria ed è mio compito riuscire a fare mio questo suo entusiasmo e trasmetterlo a tutte le persone che lavorano insieme a noi. Da solo nessuno può fare nulla, c’è bisogno di tutti, sempre nel rispetto dei ruoli, nell’interesse superiore del bene della Società.”
Quindi si è entrati nel merito della prossima stagione, mettendo bene in chiaro quali saranno i compiti e le competenze societarie: “Il responsabile di tutte le decisioni tecniche sono io, sempre dopo essermi confrontato con tutti i collaboratori che mi affiancheranno. Emanuele Righi è un mio collaboratore ed è un direttore sportivo che ha già fatto bene in questa categoria a Mantova, oltre ad essere stato vicino a me a Bologna e soprattutto a Verona. Oggi i titoli sono secondari ormai rispetto ai ruoli, ma Emanuele è una persona che gode della mia totale fiducia ed ha qualità tecniche ed umane importanti. Le retrocessioni spesso lasciano delle scorie profonde e può accadere che alcuni giocatori non accettino la categoria perché si sentono demotivati. Parlerò con tutti i calciatori per capire chi è veramente motivato e chi resta solo per onorare un contratto. Qui abbiamo, inoltre, la fortuna di poter contare su un grande settore giovanile e l’obiettivo è quello di valorizzare al massimo le potenzialità che ci sono. Dobbiamo essere bravi a creare le condizioni affinché i calciatori possano essere valorizzati con i tempi e i modi giusti, senza bruciare nessuno”.
Sull’allenatore, invece, Fusco non si sbilancia: “Voglio una guida tecnica che non si accontenti e che sia ambiziosa quanto lo sono io e quanto lo è il presidente. Desidero un allenatore che sia coraggioso e che non abbia paura di far giocare un ragazzo del 2004 o del 2005 se lo merita, un allenatore che abbia la capacità di capire i momenti e che, soprattutto, sappia gestire i possibili momenti di difficoltà che nel corso di una stagione così lunga è normale possano presentarsi. La capacità di un allenatore, al pari di un dirigente e di tutto l’ambiente, deve essere quella di saper ammortizzare anche i colpi negativi e trovare nelle difficoltà spunti per migliorare e per crescere. Anche la squadra dovrà essere coraggiosa, propositiva ed avere sempre voglia di vincere, poi sappiamo che il campionato è una maratona non uno sprint e, quindi, bisogna fare le cose con costanza e maturità. L’obiettivo è quello di fare le cose in maniera seria ed ambiziosa, ma senza creare illusioni nei confronti di nessuno. La cosa certa è che tutti lotteremo fino alla fine al massimo delle nostre possibilità per un obiettivo ambizioso e poi vedremo quello che succederà, quello che è certo è che nessuno deve arrivare qui per accontentarsi”.
foto da www.spalferrara.it