Tra pregi e difetti. Dal ritorno di Di Carlo in poi, la Spal ha conquistato 8 dei 12 punti in palio, ma rimane l’amaro in bocca per le ultime due gare, pareggiate contro il fanalino di coda Fermana e contro un Arezzo in inferiorità numerica. La classifica dice -1 dalla salvezza diretta ma è indubbio che non si possa certo dormire sonni tranquilli.
I biancoazzurri sembrano aver ritrovato una buona condizione fisica e, soprattutto, psicologica; entrano in campo con un maggior piglio e anche la qualità del gioco è leggermente migliorata. La fase offensiva, però, continua ad essere deficitaria e manca il contributo dei nuovi attaccanti in zona gol.
A far da contraltare, però, c’è una ritrovata solidità difensiva: nelle ultime quattro partite, infatti, i ragazzi di Di Carlo hanno subìto solamente due reti, contro Pescara e Fermana. Un netto cambio di inversione, se si pensa che nelle ultime tre gare con Colucci in panchina la retroguardia spallina era stata bucata ben otto volte. Considerando anche il ruolino delle avversarie, con numeri difensivi decisamente meno incoraggianti, la Spal può quindi provare a fare della propria difesa un vero e proprio punto di forza in vista dell’ultima parte di stagione.
Sperando che qualcuno là davanti la butti dentro con maggiore frequenza.